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L’Associazione Professionale ArcheoModena nasce a Modena nel 2010 dall’unione di tre archeologi operanti nel campo dei Beni Culturali Archeologici fin dal 1999-2000.
Francesco Benassi, Francesca Guandalini e Simona Scaruffi hanno in precedenza collaborato a lungo con varie cooperative archeologiche, con l’Università degli Studi di Bologna e di Modena e Reggio Emilia, oltre che con il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena, occupandosi in particolare di archeologia d’emergenza nei cantieri edili e di servizi culturali (musei, mostre, didattica, pubblicazioni, ecc).
L’approfondita conoscenza del territorio locale emiliano e la notevole esperienza maturata negli anni sul campo, consentono ad ArcheoModena di redarre studi di archeologia preventiva e di condurre al meglio gli scavi archeologici nei cantieri edili attraverso la corretta gestione dei vari mezzi meccanici (escavatori e mini-escavatori). Il controllo archeologico in cantiere può così procedere in modo dinamico ed efficace, modulando lo scavo archeologico manuale nei casi di reale necessità, nel rispetto delle disposizioni della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Regione Emilia Romagna, con cui ArcheoModena collabora regolarmente.
ArcheoModena si contraddistingue per l’utilizzo di moderne metodologie digitali, che prevedono l’impiego di una stazione totale di rilevamento per l’esecuzione dei necessari rilievi topografici e la realizzazione di ortofotopiani (fotomosaici costituiti dall’unione di fotografie riprese dall’alto, mediante fotocamera fissata ad asta telescopica o drone, raddrizzate grazie a specifici softwares). Questi sofisticati sistemi di rilievo consentono una maggiore velocità di esecuzione dei lavori di scavo archeologico rispetto alle tradizionali metodologie di rilievo manuale, permettendo in breve tempo la normale prosecuzione dei lavori edili previsti dal cantiere. Questa metodologia consente al contempo di produrre una documentazione accurata delle strutture di interesse archeologico.